Pillole domenicali

Giustizia, Giustizia

Domenica 20 Ottobre

Cristo presenta un mondo diviso in due categorie, e chiaramente si schiera a favore  di una sola delle due:  

•  C’è un mondo costituito dagli oppressori senza Dio e senza cuore,  

•  e quello degli oppressi senza nessuna protezione.  

In questa parabola Gesù fa riferimento a un peccato, antico quanto l’uomo, lo 

analizza in profondità e lo denuncia. Nel contempo suggerisce un RIMEDIO alle  ingiustizie, impensabile secondo le categorie mentali di sempre. 

Egli afferma il tema della necessità e dell’insistenza della preghiera, per avere 

giustizia! 

C’è sulla terra un grido ininterrotto che sale verso Dio, grido che denuncia  l’ingiustizia umana che spesso è lenta e irritante, e questo grido è la preghiera  fiduciosa e senza risentimento, serena e senza scoraggiamenti, di chi crede ed è  sicuro di essere ascoltato da un Padre schierato con  orfani e vedove,  che è pronto a  intervenire in loro difesa 

Anche Gesù prende posizione e si rivolta contro questa terra priva  di ogni pietà, e  piena di ingiustizia, e lo fa in modo imprevedibile, col suo atteggiamento fatto di  abbandono in Dio e di dono di sé per dare a tutti liberazione.  

La sua protesta quindi è profetica, ed egli ci  chiede, dalla sua croce: quando verrò di  nuovo, troverò la fede sulla terra, fede che vibra e prega  pur nella  rivolta, credendo  che Dio GIUSTO GIUDICE , alla fine interverrà, e ti renderà pienamente giustizia? 

Non possiamo però leggere la parabola senza interpellarci con la domanda stessa che  pone Gesù sulla fede. C’è in essa una forte provocazione che interessa tutti. Da qui  possiamo interpretare tutta la parabola. 

La preghiera, anche insistente, sarà inefficace se non partirà da un cuore formato  dalla fede. La nostra fede deve incrementarsi e esprimersi in una vita di amore e di  sollecitudine verso il prossimo, soprattutto i più deboli.  

La vedova è una persona che non aveva molte tutele sociali. La stessa legge mosaica  aveva cercato di dare delle protezioni per le vedove ed altre categorie deboli come gli  orfani e gli stranieri.  

Negli Atti degli Apostoli, l'istituzione dei diàconi è sorta proprio in relazione a  mancanza di attenzione e di giustizia verso le vedove.   

 

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