Pillole domenicali
Dove cade il seme di Dio?
È dal principio della creazione che Dio va spargendo il suo buon seme nel mondo. Creandoci a sua immagine ha nobilitato la nostra natura, dotandoci di intelligenza e volontà. E quando, a causa del peccato, abbiamo deturpato la nostra immagine e rotto l'armonia che ci legava a Lui, Egli stesso si è posto amorevolmente alla nostra ricerca, nel tentativo di riprendere con noi il dialogo e attiraci a sè in un'alleanza fortemente voluta e continuamente proposta a noi.
Prima affidando i suoi messaggi di salvezza ai Profeti e nel nostro tempo al Figlio suo prediletto ha mandato a noi per farci “rinsavire” e rivivere. Ma quel seme e quelle parole sacrosante non trovano sempre la dovuta accoglienza, cadendo in cuori di pietra, poco accoglienti e incapaci di far fruttificare il seme. Per la testa dura, per pensieri immersi nei grovigli delle passioni umane e in mille altri affanni della vita anche oggi il seme resta soffocato e il frutto non riesce a maturare. Sappiamo bene il significato dei sassi e quello dei rovi e delle spine che soffocano la Parola di Dio, nella parabola del Seminatore.
Infatti, ai nostri giorni corriamo gli stessi pericoli: la durezza del cuore è ancora una malattia frequente dello spirito e i grovigli delle spine e della umane preoccupazioni ci assillano più che mai.
Ci torna in mente il "Togliete la pietra" nell’episodio della risurrezione di Lazzaro. È la sola condizione richiestaci per risorgere, per uscire dal buio della morte ed ascoltare con chiarezza la Parola che rigenera e da vita.
Dissodare il terreno dello spirito per renderlo capace di accogliere il seme di Dio che rende fruttuosa ogni umana esistenza, significa concretamente imparare a stimare i valori dell'anima, dare spirito e vita alla vita, recuperare la vista e l'udito per accorgerci ancora del Dio che passa seminando i suoi splendidi doni nei solchi della nostra esistenza.
Ma per rendere fecondo il terreno della nostra coscienza dobbiamo distogliere lo sguardo dalla terra e rivolgerci con più intensità alle cose del cielo, al pensiero di Dio. Lo chiedeva anche S. Paolo: "Cercate le cose di lassù e non quelle della terra".
Proviamoci.
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