Domenica VI di Pasqua: chi ama veramente.

Di domenica scorsa ricordiamo questa parola: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni  gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.  

Il tempo dell’assenza di Gesù è caratterizzato dal comandamento nuovo, che egli ci  affida..  

Dato che abbiamo da lui una vita nuova, questa esige una guida, un comando nuovo, quello  dell’amore agli agli altri senza misura, a immagine di Cristo che che ci ha amati fino all’estremo, fino al dono di sé: Come io vi ho amato, così voi vi amiate gli uni gli altri. Egli ha  dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (3,16). 

23 «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo  dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole. (Gv 14,23) 

L’amore a Gesù si manifesta custodire la sua Parola. Chi custodisce la Parola di Gesù diviene  dimora del Padre e del Figlio: verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Il discepolo che  ama trova in sé la divina Presenza il vero tempio Sarà lo Spirito Santo, il Paraclito, Colui che fa  dimorare il Padre e il Figlio presso i discepoli.  

In che modo? Insegnandoci tutto e ricordandoci tutto. L’insegnamento e la Memoria. Lo Spirito susciterà nei discepoli, una memoria delle parole e dei gesti din Gesù che scalderanno  il loro cuore. 

E’ una forte esperienza spirituale quella di arrivare a percepire la presenza dello Spirito Santo in  noi, in un cammino graduale: con piccoli atti di obbedienza e docilità. 

Attraverso l’obbedienza di fede arriviamo a conoscere che Gesù è nel Padre e noi in Lui (vv. 20  e 21). Nell’esercizio progressivo di quest’obbedienza cresce l’amore fino a sentire che Gesù è in  noi e c’immette nella comunione con Lui e col Padre.