DOMENICA QUARTA DI PASQUA, del “Bel Pastore”
Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia (Atti 13, 45)
La gelosia è dovuta al fatto che i Gentili s’interessino di Gesù che Paolo annuncia e propone come Messia e Salvatore di chiunque vuole essere salvato. Alla gelosia dei Giudei, Paolo e Barnaba rispondono con franchezza. La franchezza è la capacita di annunciare la verità senza lasciarsi intimorire. Il rifiuto non ostacola ma fa progredire l’annuncio che salva chi l’accoglie. Gesù disse: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra» ( At 1,8)
I Giudei non potendo opporsi con la parola influenzano e chiedono aiuto alle pie donne di alto rango e alle stesse autorità per respinger gli apostoli, ma Paolo e Barnaba fanno il gesto comandato dal Cristo verso chi rifiuta la Parola (cfr. Lc 10,10) e proseguono il loro cammino con sicurezza e fiducia, perché nulla può impedire l’espandersi della Parola, neanche le persecuzioni.
VANGELO del Bel Pastore: Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Gesù dichiara che le sue “pecore” sono quelli che ascoltano la sua voce, non solo con l’orecchio ma con quell’interiore attenzione, propria di chi è mosso dallo Spirito, che porta a vivere la Parola del bel Pastore.
I Giudei si oppongono e rifiutano Gesù, perché non sono disposti ad assecondare questa “mozione” dello Spirito in loro.
I discepoli del Bel Pastore invece gioiscono nell’udire la sua voce e nell’essere conosciuti, per nome, da Lui
Gesù, nell’atto di conoscere i suoi, comunica loro la vita, la sua stessa vita, in forza della quale i suoi non periranno in eterno.
I discepoli del Bel Pastore sono pervasi da un’intima gioia e camminano dietro di Lui, anche in valle oscura, senza temere alcun male (cfr. Sal 22,4), perché nessuno può strapparli dalla sua mano. “Il Padre mio è più grande di tutti e nessuno può strapparle (le pecore a me affidate) dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv. 10,30). - Anche noi e Gesù siamo una cosa sola!