Domenica III di Pasqua: la gioia di credere e di seguire Gesù

Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. 

L’evangelista Giovanni registra che questa è la terza volta che Gesù si rivela ai discepoli dopo la  sua risurrezione. Egli ritiene queste tre manifestazioni come il compendio di tutte le altre tramandate a noi negli scritti apostolici. Con questa precisazione il discepolo amato da Gesù  c’invita a fare il suo stesso percorso di fede

• Giovanni ha iniziato a credere dentro il sepolcro vuoto, 

• Poi ha visto il Signore la sera di Pasqua e- con Tommaso prrsente - anche otto giorni dopo  • Infine lo ha riconosciuto presente sulle sponde del lago.  

Cosa possiamo dire di Pietro a cui Gesù chiede: Simone, mi ami più di costoro?  

Gli risponde Pietro: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Il fatto che egli non aggiunga  «più di loro» è segno della sua vera conversione. Non pensa e non vuole più porsi sopra gli altri  perché conosce la sua debolezza e sa che fondamento della sua forza è l’amore del Signore per  lui.  

Quando Pietro dichiara che gli vuole bene, Gesù gli affida prima i suoi agnelli, la parte più  debole del gregge, quelli che sono ancora all’inizio del cammino della fede. Così fa un vero  pastore: “Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli  agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri (Is 40,11). 

E poi gli dice di pascolare le sue pecore. Pecore sono i grandi, i più forti. Insomma un bel  pastore non trascura nessuno! Chi ama Gesù deve avere la capacità di pascere in modo vario il  suo gregge. L’amore verso il Cristo si fa dono verso gli altri. 

Il passaggio dall’amare inteso come affetto/simpatia per qualcuno, all’amare come dono totale di  sé, è dato dal segtuire Gesù. La sequela e l’amore verso Gesù si manifestano anche nel rapporto  con gli altri. Chi si rapporta con il gregge come Gesù, dimostra di amarlo veramente ed amerà con  cura i suoi fratelli. 

Seguimi”! 

Simone sarà in grado di seguire Gesù più tardi, in totale obbedienza e nel dono supremo di sé come  viene apertamente sottolineato dal fatto che Pietro cammina dietro a Gesù, e fa il suo stesso  cammino (cfr. 18,15).