Il senso cristiano degli affetti familiari

Prima osservazione:

Essere discepoli e missionari richiede un’adesione totale e incondizionata alla persona di Gesù e al suo messaggio che deve diventare ogni giorno di più l’unico punto di riferimento assoluto e immodificabile, anche prima dei legami di sangue più naturali.

Con le sue parole Gesù non intende mettere in concorrenza l’amore verso Dio con l’amore per la famiglia. E non perché Dio sia geloso e non voglia rivali in amore, come accade agli umani.

Gesù con i suoi inviti ad amarlo più di ogni altra cosa e persona vuole soprattutto che noi siamo liberi nell’amare lui e seguirlo senza lasciarci troppo assorbire o “accecare” dagli affetti familiari al punto da metterli e preferirli a lui! Così pure non vuole che siamo attaccati e tratteniamo solo per noi la nostra stessa vita:

«Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà» (Mt 10,39).

Seconda osservazione:

Il tipo di accoglienza di cui parla il brano evangelico di oggi non è filantropia, né dono di natura, né solo generosità gratuita, ma fede e convinzione che ci porta a credere che, dietro la figura di un uomo di Dio e di ogni creatura si possono celare i lineamenti stessi di Cristo. In quest’ottica va compreso il detto che conclude il discorso missionario: «Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa» (Mt 10,42). Perciò, accogliere i discepoli di Cristo equivale ad accogliere Gesù stesso. Non si tratta solo di dare ospitalità e usare cortesia nei loro confronti, ma di essere disponibili ad ascoltarli e a credere alla loro predicazione.

Secondo un detto rabbinico «chi accoglie il discepolo è come se ospitasse il maestro».

In questa visione cristiana delle cose anche un semplice bicchiere d’acqua fresca, diventa atto prezioso degno della ricompensa divina. Il missionario deve dunque essere disposto a donare la sua vita per il Vangelo che annuncia, e riconoscere in Gesù il bene supremo, l’unica causa per cui vale spendere la vita.