«Non abbiate paura»

 «Non abbiate paura» è un ritornello che, nel vangelo di questa domenica, ricorre tre volte (v. 26; 28;31). L’incoraggiamento che Gesù ci rivolge, con queste o altre parole simili, ricorre ben 366 volte nella Bibbia, una volta per ogni giorno, compreso l’anno bisestile.

“Non temere” non è l’equivalente dell’abusato “andrà tutto bene” di questi mesi di pandemia ma molto di più. Non dobbiamo temere perché Lui è con noi, in ogni situazione lieta o faticosa, della nostra esistenza quotidiana. A tutti quelli che confidano in lui Egli dice: “non temere!”

La fede è un'attiva e quotidiana lotta contro la paura, come si legge nel brano del profeta Geremia e viene audacemente confermato da Gesù a tutti discepoli, di ogni tempo.

Le fede esige coraggio e “il coraggio, uno se non ce l’ha, mica se lo può dare”” commenta con verità don Abbondio nel cap. XXV de “I promessi sposi”. E’ proprio così, il coraggio ci viene dato e non possiamo autogenerarlo in noi…

Gesù esorta i discepoli a «non temere» chi può perseguitarli, chi è contro la loro testimonianza e la loro predicazione, ma chiede di eliminare o vincere la paura dal proprio cuore, con la FIDUCIA nel Signore, con la consapevolezza della sua vicinanza (Ger 20,11), e con la fede nella sua Provvidenza che sa prendersi cura anche dei minimi dettagli della nostra vita (Mt 10,30).

Bisogna aver paura non di nemici esterni, che possono uccidere il corpo ma non strapparti l’anima ma da quanto ci può allontanare, separare dalla comunione con il Cristo.

Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?  Niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù” (Rom. 8, 35-39

Se ti allontani da Cristo, per paura fino a rinnegarlo, allora sì che la rovina è totale, per il corpo e per l’anima, ma quelli che confidano nel Padre non hanno nulla da temere.

«Riconoscere» Gesù davanti agli uomini vuol dire confessare apertamente e con coraggio la fede in Lui, nonostante il sistema, i controvalori intorno a noi, le nostre paure ed altro ancora. Non quello che pensano gli altri di noi ma “essere riconosciuti» da lui davanti al Padre è l’unica e prioritaria cosa che ci deve interessare. Nessun dorma!