Corpus Domini

La nostra fede nell’Eucaristia OGGI non è più sostenuta da consuetudini sociali, da tradizioni e segni folkloristici e rischia di evaporare se non è sostenuta dalla grazia di Dio, dalla preghiera, da forte volontà e convinzione profonda.

COME?  Impariamo a darci da fare di più, lavoriamo per costruire comunità nuove, aperte e capaci di fare comunione, di condivisione di tempo, di beni materiali e spirituali e della nostra stessa vita, senza mai dimenticare tante situazioni drammatiche di povertà che molti stanno vivendo.

Ritorniamo all’essenzialità della fede che è preghiera, Eucaristia e testimonianza di fede cristiana nella nostra vita

La vocazione stessa della Chiesa è conteneuta nell'Eucaristia:  la chiesa è chiamata a sconfiggere il male presente ovunque, e qui e là, anche nella chiesa stessa: tensioni, conflitti, cattiverie, contrapposizioni feroci. Prendiamo coscienza che ogni nostra comunità non è ancora quella che il Signore vuole. Ricevere il pane eucaristico è segno visibile di questo impegno, della nostra volontà ad amare, accogliere e condividere i beni e i doni che Dio ci ha dati.

L’Eucaristia ci chiede un atteggiamento di attenzione all’altro e sforzo concreto di favorire, ogni giorno, l’avvento di una convivenza migliore, solidale. Solo la vita donata per favorire la crescita della vita degli altri, rimane per sempre.

• L’eucaristia è la memoria costante dell’infinito amore di Dio per gli uomini, che ci viene comunicato nel sacramento.

• È il pane che richiama la vita di Gesù vissuta in toto per gli altri.

• È il pane che dona a ciascuno la forza di vivere come Cristo è vissuto.

• È il pane che anticipa simbolicamente la comunione di ogni discepolo con Gesù e con gli altri.

È necessario nutrirsi con costanza di questo pane per trovare la forza di donare la nostra vita per gli altri: «… io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me» (Gv 6,57).