RINASCERE dall’Alto, nel nome del Padre e…

Nicodemo, maestro in Israele, fariseo e pio osservante della Legge, era uno dei 71 membri del sinedrio ebraico, quindi un personaggio ben in vista. Egli va a trovare Gesù di notte – per vergogna del giudizio altrui –.

Ma proprio a quest’uomo dotto che credeva di trovarsi di fronte a un grande rabbi, Gesù si presenta come il vero rivelatore di Dio, «il Figlio dell’uomo disceso dal cielo» (3,13).

Nicodemo che credeva che Dio fosse «con» Gesù per le opere potenti da lui compiute, scopre che Dio è «in» Gesù, davanti al quale ognuno deve porsi in atteggiamento di benevola accoglienza, per essere salvo.

Gesù a questo cercatore notturno dichiara l’impotenza umana a raggiungere la salvezza: l’uomo cioè, da solo, coi propri mezzi, non può vedere né entrare nel regno di Dio.

Per essere salvo l’uomo deve nascere di nuovo, non da donna ma dall’Alto … Nicodemo non sa come sia possibile questa nuova nascita … ma ci crederà nel tempo e questo colloquio con Gesù gli gioverà. Infatti, nel Vangelo di Giovanni, si legge che, in un contesto polemico, mentre cresceva l’avversione contro Gesù, Nicodemo sa anche esporsi in difesa del Rabbi Gesù, e cercherà di riportare il giudizio su di Lui dentro la legalità. Egli infatti sosteneva, di fronte a quelli che tramavano contro la vita di Gesù, che non si deve condannare nessuno senza averne ascoltate le ragioni (Gv 7,50-51). Per questo sarà accusato di essere “Galileo” anche lui e seguace di questo predicatore malvisto (v. 52). Infine Nicodemo apparirà al momento della sepoltura di Gesù, portando circa 100 libbre, (più di 45 Kg di mirra) e di aloe (Gv 19,39), come gesto di pietà e di fede in Colui che salva.