Gesù, a Lazzaro e a noi, grida: VIENI FUORI!

Nella V Domenica di Quaresima ci è donato il racconto di uno dei miracoli più sorprendenti di Gesù. 

Certo, tutti i miracoli sono segni potenti del Signore per confermare la nostra fede, ma questo ovviamente li supera tutti. Gesù in questo racconto è presentato come il Signore che dà la vita, RICHIAMA alla VITA il suo amico Lazzaro, in un susseguirsi di sentimenti e desideri, preghiere e atti di fede, parole d’amore e di speranza che sfociano nella resurrezione. La resurrezione di Lazzaro ci aiuta a comprendere la differenza della vita/morte fisica da quella spirituale che ci è data per la fede in Cristo mentre la morte è lontananza da Lui. 

A Gesù fu annunciato che Lazzaro era gravemente malato; quando Gesù arrivò a Betania dove vivevano i tre fratelli (Lazzaro, Marta e Maria) il malato era già morto da quattro giorni. Non poteva colui che aveva aperto gli occhi al cieco far sì che Lazzaro non morisse? Non poteva arrivare per tempo e salvarlo da morte? Perché si è attardato per strada a parlare con la gente a far qualcosa d’altro senza prendere subito a cuore la sorte del suo amico? E meno male che Gesù amava Lazzaro e le sue sorelle Marta e Maria!!!

Questo equilibrio affettivo e questi legami di amicizia sono ora sconvolti dalla morte inaspettata di Lazzaro. La narrazione ci descrive Marta e Maria nello sforzo continuo di leggere e interpretare con fede in Gesù, quello che è successo da giorni, quanto mai drammatico per loro e i giudei accorsi alla loro casa.

Gesù domanda ed esorta: "Credi tu?". Prima Marta e poi Maria dimostrano completa fiducia in Gesù, così si va alla tomba di Lazzaro e qui Gesù mostra il suo lato veramente umano, senza nascondere nemmeno le sue lacrime come di solito fanno gli uomini. 

Ai discepoli Gesù cerca di far comprendere il significato profondo del segno che sta per compiere. 

A Marta e Maria chiede fede e fiducia nel compimento di una realtà che ora e non “nell’ultimo giorno” accadrà, sotto i loro occhi. 

A tutti noi credenti chiede di credere che nelle sue mani c’è la Vita e la Morte, che Egli è il Signore della vita ed è venuto per sconfiggere la morte!

La resurrezione di Lazzaro è l'anticipo e prototipo della sua e della nostra futura resurrezione che non sarà transeunte come quella di Lazzaro, ma ancora più gloriosa e DEFINITIVA.

Favoriamo in noi una grande e serena fiducia nel Signore della vita, pur di fronte a tante morti per contagio e per tante altre tremende malattie… Non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio? (Gesù)