Ecco, io faccio una cosa nuova: sta già germogliando. Non ve ne accorgete?»

1 Gennaio 2020

Gli auguri interpretano il nostro bisogno di speranza mentre i nostri desideri rivelano ciò che siamo e ciò che amiamo. Come Cristiani ci auguriamo fede più genuina e maggiore impegno per un mondo più umano. Perché la creazione non è un fatto compiuto, ma solo l’avvio di un progetto di cui noi tutti siamo chiamati ad essere co-protagonisti. 

Tocca a NOI rendere accogliente e umana la TERRA e Dio non si sostituisce certo al nostro impegno. Egli muove le coscienze, ispira, sostiene l’impegno dell’uomo. Sostiene chi è stanco, rinnova le forze. 

Solo chi pensa a sé e al suo benessere può permettersi atteggiamenti di conservazione. Chi pensa agli altri, no, perché il mondo è ancora sotto il segno dell’ingiustizia e nessuno può ritenersi soddisfatto. Dobbiamo TUTTI sentire l’ansia di una giustizia più grande. 

Certo, il nuovo mette sempre in discussione tante cose e può spiegare le nostre paure e il nostro turbamento, verso di esso. Ma bisogna scommettere fino in fondo sulla fede in Dio e sulla solidarietà a cui il Vangelo ci chiama per costruire un mondo in cui non siano sempre i più poveri a pagarne le spese.

«Ecco, io faccio una cosa nuova: essa sta già germogliando. Non ve ne accorgete?» (cfr. Is 43,19). Cogliere questi segni di novità è profezia, è anticipare il futuro di Dio. Anche nei momenti bui della storia Dio opera risvegliando le coscienze degli uomini. Basta avere occhi illuminati dalla fede e dalla speranza, capaci di guardare lontano. 

Il nostro augurio per l’anno nuovo, è quello di assecondare, di dare corpo a questi segni di novità, ancora timidi e incerti. Può sembrare un impegno più grande di noi, ma la fede può vincere le nostre esitazioni. Come fecero i pastori che, credendo all’Angelo che annunciava loro una grande gioia per la nascita del Salvatore, credettero e si mossero subito acercarlo secondo le indicazioni ricevute. E «trovarono il bambino». Era un bambino alla loro portata, senza potere economico, senza forza militare, senza prestigio sociale e neppure religioso; un bambino che li avrebbe toccati intimamente e che avrebbe poi cambiato la coscienza dell’uomo e del mondo.

Se credessimo veramente in Lui smuoveremmo le montagne del nostro egoismo e della nostra mediocrità. Il nostro futuro è dunque legato anche alla nostra autenticità di uomini e di credenti. Tender a questo è già un ottimo modo di augurarci Buon Anno!