Questa è la mia vita, ve la dono!

La festa del Corpus Domini ci fa rivivere l'Ultima Cena di Gesù e porta la nostra attenzione al grande mistero da credere, da vivere e da ricevere, cioè l’Eucaristia. Essa è il compimento della promessa di Gesù: “Io sarò sempre con voi, fino alla fine dei secoli”.

Con forza Gesù ribadisce: “Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue, non avrà la vita eterna”. Anche per alcuni discepoli, e gli apostoli fu “duro” questo discorso. Ma è così: prendere o lasciare! Come ci ricorda S. Paolo, la Messa – la Cena del Signore - è stata celebrata fin dalle origini del cristianesimo in obbedienza al comando ricevuto dal Signore: “Fate questo in memoria di me”! 

E Luca, con la moltiplicazione dei cinque pani e due pesci rimanda all’Eucaristia, al rendimento di grazie per eccellenza, in cui si consacra il pane di Dio per soddisfare il nostro desiderio di Infinito. In questo mistero siamo coinvolti anche noi da Gesù che ci chiede: dategli voi stessi da mangiare! L’uomo è incapace di procurarsi da solo questo PANE di vita, per questo Gesù ha detto alla chiesa di  fare questo in memoria e in nome suo!. Così accade a Messa, quando interviene Lui stesso, servendosi del sacerdote per RIPRESENTARE e farci rivivere quel mistero ogni giorno. “Questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi... Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue, per la nuova e eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me”. 

Quando i credenti, in ogni luogo e in ogni tempo si ritrovano a Messa e partecipano all’Eucaristia, essi diventano contemporanei di Gesù, vivo ed operante e Lui stesso diventa nostro contemporaneo per dare salvezza a chi l’attende. Deo gratias: siano rese grazie a Dio. Amen