«È il Signore!»

Tempo di Pasqua, tempo di grande gioia, perché il Signore è risorto, è vincente, è vivo in mezzo a noi e ci fa vivere quando lo riconosciamo come amico, come “mio Signore e mio Dio".

Noi crediamo che Dio Padre ha risuscitato Gesù, e lo ha fatto “capo e Signore”. Ma come possiamo riconoscere, sentire la sua presenza, la forza del suo Spirito nella nostra vita? 

Una precisa risposta ce la dà il Vangelo di questa Domenica, con l'affermazione piena di meraviglia, dopo la pesca miracolosa, dell’Apostolo Giovanni: «ma è il Signore!». Tante volte gli apostoli avranno sperimentato la gioia di una pesca abbondante. Ma questa notte provano delusione perché la rete è vuota, non hanno preso nulla. Plastica immagine di tutte le fatiche umane, quella fisica, quella spirituale, quella quotidiana del vivere e del lavorare e del prendersi cura degli altri e di noi stessi, allorché, all'impegno profuso, non corrisponde un risultato passabile. Che “famo” allora?

Una voce ci dice: “ getta giù le reti, una pesca ci sarà… ” 

Fidiamoci, gettiamo ancora le reti, sulla sua parola, una pesca ci sarà  I discepoli si fidano ed ecco che il prodigio accade! Perché c’è LUI!

E, di nuovo, in qualche segno avvertiamo la sua presenza, quella del Vivente accanto a noi. E il cuore è di nuovo pieno di gioia come le reti furono piene di pesci. Il Signore è capace di assecondare ancora l'attesa del cuore, dell'anima... C’è sempre qualcuno che ci aspetta, che ha qualcosa che ci incoraggia, ci sostiene e ci dà forza... È il Signore! – esclama Giovanni – Sì c’è lui che non dorme accanto a noi.