Un padre fantastico e i due figli deludenti
La parabola del Padre buono e dei due figli deludenti descrive l’amore di Dio, gratuito al 100%.
Un papà della terra avrebbe impedito, scoraggiato o cercato di trattenere quel figlio, inizialmente “allegro” e spensierato, miserabile e funesto al suo ritorno. Dio, ricco in misericordia non è come un papà di questo mondo, è molto di più, infinitamente diverso da come ce lo immaginiamo. Dio ci ama, non gli importa che gli voltiamo le spalle, e che al suo amore preferiamo un piatto di lenticchie: è un Padre che si trova a suo agio con chi gli permette di amare e desidera ed accetta il nostro amore solo quando esso è vero, libero, filiale. Allora sperimentiamo che Egli ci corre incontro, ci fa festa, e non guarda a spese!
San Francesco piangeva al pensiero e alla constatazione che “l’amore non è Amato”.
L’Amore non è amato quando provi invidia di qualcuno, quando ci sentiamo a posto e migliori degli altri, quando amiamo in cambio di qualcosa, quando diamo perché abbiamo prima ricevuto… quando al dialogo anteponiamo la scomunica, gli interessi e altro, quando forse piangiamo qualche lacrimuccia furtiva, vedendo immagini di sofferenza in TV ma ci guardiamo bene dal telefonare o bussare alla porta del vicino di casa per sapere come sta… l’Amore è molto di più.
Il figlio minore, dopo aver toccato il fondo, “rientrò in sé”. E prima dov’era? Evidentemente fuori di sé, in preda ai suoi impulsi e capricci adolescenziali. Questo generò la lontananza spensierata prima e alla fine, dopo terribili esperienze, la vergogna sul volto. Ma quando rientrò in sé riscoprì il volto vero di suo Padre e la festa del cuore. La gioia del Padre fu la sua forza.