Gesù, pietra d'angolo, che meraviglia ai nostri occhi (Mt 21, 43)

Il concetto di scarto è entrato prepotentemente nella nostra cultura e ha pervaso non solo gli oggetti che si è soliti dire “usa e getta” ma anche le persone, che alla fine riteniamo come le cose inutili, che non servono più, che sono solo di peso alla società… Se non si funziona, se non si produce… si è scartati. 

E’ successo anche a Gesù, da parte di quelli che credevano di sapere tutto e il cui sistema religioso andava bene così, come si era stabilito nel tempo, nella .

Ma, alla fine, proprio quello che gli uomini di sistema credevano inutile, destabilizzante,  proprio quello che sembrava loro pericoloso si è rivelato indispensabile, unico, necessario: che meraviglia!

Un fatto nuovo è accaduto nella storia, che “molti profeti e re hanno voluto vedere e non hanno visto, e udire e non hanno udito”. 

Colui che si è dichiarato  Via, Verità e Vita, aveva finalmente il potere di risvegliare nel cuore dell’uomo i desideri più veri. Ma non bisogna ignorare che, da parte del sistema, ci sarà sempre una misteriosa resistenza a questa novità offerta ad ogni persona, e per questo occorre ingaggiare una quotidiana battaglia perché il risveglio accada e l’uomo ritrovi il gusto della libertà.  Per fortuna c’è la pazienza di Dio a prendere atto ogni giorno che noi uomini non accettiamo facilmente di essere solo i custodi del suo creato, ma ne vogliamo essere i padroni!

Per questo, abbiamo in Cristo “la dolce speranza che dopo i peccati c’è la possibilità di pentirsi” (cf. Sap 12,19). 

Egli, come il vignaiolo del Vangelo di oggi, chiede per noi al Padre un altro anno di attesa perché a somiglianza del fico improduttivo della parabola, portiamo frutto ma… 

Attenzione, perché il fico, prima o poi, deve decidersi a dare i suoi dolci frutti per non rischiare di essere tagliato e finire nel fuoco. L’anno è un tempo indeterminato ma non sarà prolungato in eterno!