L’amor che move il sole e l’altre stelle (Paradiso, canto XXXIII)

Dall’Amore tutto deriva. L’amore è il cardine su cui ruota tutta la nostra vita. 

All’interno delle Beatitudini pronunciate da Gesù, domenica scorsa, oggi Egli rivolge il suo invito ad amare, e ad amare anche i  nemici, senza indugio e senza rimandi. Se no che cosa di speciale farebbero i cristiani se amano solo quelli da cui si è amati? Non fanno tutti così? “A voi miei discepoli io dico: Amate i vostri nemici!”. Il nostro buon senso non condivide queste parole e ci porta a dire: questo è troppo, è impossibile. Da questa presunta “impossibilità” derivano spontaneamente le spirali dei dispetti, delle rivincite, delle vendette.

Gesù contesta questa logica umana che porta solo all’autodistruzione. Il male infatti non si combatte col male e l’odio con altro odio. Gesù ci educa, come solo Lui sa fare, spingendoci a non avere più il concetto di nemico ma a sentirci custodi del fratello. L’amore ha i suoi comandamenti: fare del bene, benedire e non maledire, pregare per avere la forza di dominare gli istinti, offrire la mano e non puntarla contro nessuno. L’amore è fatto di cose concrete, di mano tesa, di prestiti fatti, di bicchieri d’acqua offerti gratuitamente, l’amore ci chiede di fare il primo passo etc...

Non c’è amore vero senza un fare. L’amor che move il sole e l’altre stelle… deve muovere anche la nostra coscienza e il nostro cuore, sempre.

In sintesi -  dice Gesù – quello che volete gli uomini facciano a voi anche voi fate a loro. Ciò che tu desideri per te e pensi farebbe felice te, questo impara tu per primo a dare a chi fa strada con te o è di fronte a te! È il superamento del  “do ut des”, del “io dono una cosa a te se tu dai una cosa a me”. d Mario