Una parola che fa crescere!
Il vangelo di questa domenica ci invita a non fermarci a quello che appare a prima vista, ma ad andare più in profondità, oltre ciò che si vede e si sente. Gli abitanti di Nazareth pensano e dicono di Gesù: ma quello è il figlio di Giuseppe! E’ solo uno di noi, non quello che Egli dice di essere!
Gesù invece parla di Dio e ci rivela che Egli è sempre oltre, rispetto a dove noi lo collochiamo.
Egli non può essere incastonato in un cliché, in una cornice ben precisa che non ci permetterà mai di andare oltre. Quando pensiamo di sapere e di conoscere tutto di Lui, quando mortifichiamo ogni nostro stupore e curiosità a suo riguardo, allora comincia il “raffreddamento” del cuore e l’aridità della fede, e questo ci porterà a ritenere Dio monotono e la religiosità ripetitiva e noiosa.
Penso che solo da un ascolto attento e permanente della sua PAROLA e da una nostra più affettuosa e regolare frequentazione di Lui potrà scaturire un benessere e un desiderio che ci farà sentire più vivi e ci spingerà ad aprirci e a rimanere in continuo cammino alla sua sequela, senza più stancarci.
Gesù, tra le altre cose, accenna nel brano di oggi alla vedova di Sidone e a Naamàn il generale Assiro: personaggi stranamente e opportunamente aperti al nuovo, all’imprevedibile e alla fantasia di Dio, che invece – guarda caso – si manifesta proprio nelle trame quotidiane della loro vita!
Al contrario, quelli di Nazaret, che quotidianamente vedevano Gesù, anziché innamorarsi di Lui pensavano che fosse solo il figlio del falegname e che non avesse niente da raccontare o dare loro! Ma la profezia, la parola di Dio, la Vita, la Luce … tutto ha a che fare proprio con quell’uomo di Nazaret… Apriamo le porte a Cristo!