Guarito e pronto a seguire Gesù
Anche oggi l’evangelista Marco ci presenta un’azione potente di Gesù in favore di un cieco nella città di Gerico, durante il suo viaggio verso Gerusalemme.
Si legge che “Gesù li precedeva” e percorreva con decisione la sua strada chiedendo una sequela fedele e coraggiosa ai discepoli che invece tentennano, si mostrano distratti, forse diffidenti verso il Maestro. Infatti “essi erano spaventati, e coloro che seguivano erano anche timorosi” (v. 32).
Strada facendo il gruppo s’imbatte in un mendicante, il cieco di Gerico. Attorno a questo pover’uomo ci sono emarginazione, smorfie e fastidio nel sentirlo invocare a voce alta Gesù. Ma egli non si arrende di fronte a questa difficoltà e nemmeno di fronte alla dissuasione della folla. “Molti lo sgridavano per farlo tacere”, mentrew Gesù ascolta il suo grido e lo soccorre.
Anche oggi, in ogni chiesa, tra coloro che il Signore convoca alla sua Mensa, ci sono ciechi e zoppi (prima lettura) vale a dire persone concrete con i propri limiti, difetti e peccati di cecità, di sordità, di mutismo…
Quello che Gesù fa e dice vale anche per noi. Se ci facciamo piccoli davanti a Lui e coraggiosi come il cieco di Gerico, invocando, senza vergogna, aiuto e guarigione dalle nostre cecità, dalla nostra sordità, dalla nostra insensibilità, anche noi saremo GUARITI.
Questo mendicante cieco, celebra e proclama Gesù Figlio di Davide, cioè Messia e salvatore di tutti, meglio di tanti che, pur andando a Messa, a volte si vergognano non poco di cantare, lodare ad alta voce ed in pubblico il Signore.
Il cieco invece, proprio per questa audacia viene guarito e reinserito fra gli altri a pieno titolo, autorizzato a seguire Gesù lungo la strada, che portava a Gerusalemme: colui che è stato guarito lo fa in modo convinto, libero e gioioso.
Tutto ciò è un simbolo, un invito per ciascuno di noi.
Chiediamo al Signore che nel cammino dietro a lui ci dia luce forza e coraggio nella sequela, fino a che non avremo anche noi vinto, pur fra tante difficoltà, dovute all’ambiente che ci circonda, alla nostra pigrizia e alle nostre tante paure.