Non discutere Dio, ma fìdati di lui

Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.   

Il simbolo del pane vivo rimanda a crescita, a desiderio di vita, di infinito, a qualcosa di necessario per vivere! Quel pane significa tutto ciò che è desiderabile e necessario per la vita.

L’atteggiamento più giusto e salutare davanti a questo Pane non è mormorare, discutere, disattendere, diffidare, dubitare ma tuffarsi in Dio e fidarsi di queste parole di Cristo: Egli solo ha Parole di Vita eterna. Gesù infatti parla di un pane, donato dal Padre, disceso dal cielo, capace di dare vita al mondo (Gv 6,32-33), ma è Lui stesso tutto ciò.

Questo Pane può cambiarci la vita presente e futura, cambiare i nostri orizzonti e, senza far rumore, ci sostiene e ci sospinge in avanti con fiducia.

Come può accadere che Gesù di Nazaret, uomo come noi, figlio del falegname e di una madre così normale, venuto da un piccolo borgo di Galilea e non dal cielo, possa fare questo?

Gesù si rivela a noi e dichiara che è inutile spremersi il cervello e serve a poco mormorare: “nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato”. 

Non mormorare anche tu, come i Giudei, ma fìdati, desideralo, accostati, mangialo! Ti farà vivere e assaporare l’Infinito.

Quella del PADRE è un’attrazione particolare nei nostri confronti per farci andare da Gesù,

Non è inevitabile ed irresistibile come l’attrazione terrestre, ma è potente, dolce, tenace, inarrendevole come una mamma che conduce per mano il suo bambino per strada.  

Ma occorre accogliere con la propria volontà/libertà questo dono gratuito così, attratti da una forza superiore, si può capire e seguire Lui che è il Pane della vita.

Aderire a Gesù, è essenzialmente grazia che attira e sostiene i nostri deboli piedi nel seguire Lui con libera volontà. Certo, a questa attrazione del Padre si possono anche opporre rifiuto, chiusura e continui rimandi e dilazioni.

Quando però questa attrazione “funziona” con la nostra libera risposta, allora il legame con Lui è inossidabile, talmente forte che  neppure l’ostacolo della morte, può vincerla. 

Finalmente siamo stati “istruiti” da Dio in ordine alla salvezza: essa non è conoscere e osservare i Comandamenti e la Legge, ma lasciarsi attirare fiduciosi e liberamente verso Colui che solo ci salva: 

  • Isaia 54,13  “Tutti i tuoi figli saranno discepoli del SIGNORE e grande sarà la pace dei tuoi figli”.
  • Geremia 31,34   “Nessuno istruirà più il suo compagno o il proprio fratello, dicendo: "Conoscete il SIGNORE!", poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE ».

E in virtù di questa accoglienza a Colui che è disceso dal cielo e che ha dato la sua vita per tutti, che noi dobbiamo vigilare per essere capaci di credere, adorare e confessare Gesù come l’unico nostro Signore.