Annunciare la Parola

Perché esiste la chiesa? Perché il Signore l’ha voluta?

Essa esiste perché per annunciare e presentare Cristo – la bella notizia di sempre - come Colui che realizza e dona a chi la desidera la sua salvezza. La chiesa esiste per essere missionaria, portatrice e propositrice di tutto ciò.

La chiesa e ognuno di noi, nel tempo, partecipa della stessa missione di Gesù, quella cioè di combattere contro il male in tutte le sue manifestazioni, per liberare l’uomo dalle sue catene e dalle sue schiavitù onde restituirlo, libero e puro, al Signore della vita.

Per questa impresa sono necessari

  • un compagno di viaggio, (l’invio «due a due» è adatto a mostrare la necessità di una relazione fraterna e duratura tra i figli di Dio già salvati),
  • un bastone, (segno di autorevolezza e di aiuto, vedi l’espressione il bastone di comando e il bastone della vecchiaia)
  • i sandali (per percorrere sentieri impervi) e una tunica, (elementi essenziali per chi va…. )
  • Povertà, semplicità, essenzialità, autenticità, (non sono un invito a farsi monaci buddisti) e soprattutto fiducia nella potenza della Parola che si annuncia ..

Insomma, un armamentario tutto particolare per una missione particolare, quella di essere pescatori di uomini… Infatti, l’intreccio tra fede e povertà è essenziale, perché la fede cristiana è soprattutto abbandono fiducioso alla volontà di Dio, più che agitarsi a fare tante cose.

Dice Gesù: “Lì rimanete!”

Essere mandati vuol dire avvicinare, restare con chi ti accoglie o ascolta, creare relazione duratura e non un qualunquista «mordi e fuggi», di qua e di là. Occorre stare – in questa opera - accanto e vicino agli altri con più calma e disponibilità, per tramettere gratis quanto abbiamo ricevuto gratis.

Lì rimanete!” non è questione di orologio ma rimanda a legami profondi, diretti e stabili, per testimoniare che la vita non è una sorta di “sistemazione” in questa mondo, ma richiede un cambiamento radicale, fino a esporsi, donarla e affidarla interamente alla potenza di Dio, per vedersela trasformata da cosa buona in cosa “migliore”.

Questo la Chiesa fa e deve fare oggi e sempre. “Andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo a ogni creatura” (cfr. Mc 16,15), battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che Gesù ci ha comandato” (cfr. Mt 28,19-20).

Insomma: “Non è un vanto né un lusso per noi predicare il Vangelo, ma un dovere per ciascuno: guai a me se non predicassi il Vangelo!” (cfr. 1 Cor 9,16).

È un dovere che incombe in primo luogo ai vescovi, successori degli apostoli, ai sacerdoti,

“consacrati per predicare il Vangelo” (Lumen Gentium, 28), ma anche ad ogni battezzato che partecipa all’opera di Cristo e lo annuncia con la testimonianza della vita e con la parola: anche quando si è occupati in cose temporali, si può e si deve esercitare la preziosa azione di evangelizzare il mondo” (cfr. Lumen Gentium, 35).