Nuovi legami urgono

Il vangelo di oggi parla dei parenti di Gesù, che gli sono intorno, insieme a tanta altra gente e lo ritengono “fuori di sé”. Grave accusa che manifesta la loro ottusità e il loro sanguigno pregiudizio verso Colui che è per tutti Via, Verità e Vita.

La liberazione dal male, che Gesù ha iniziato, provoca reazioni bestiali al punto tale che essi accusano colui che è venuto a liberarci dal Male come un dipendente di satana, uno posseduto dal diavolo (cf Mc 3,22). 

Testardi e chiusi nella propria logica, refrattari al dono dello Spirito, arrivano a rinnegare l’evidenza, così fanno e sono i parenti di Gesù. Chi testardamente e in maniera prevenuta si oppone al “nuovo” che irrompe, di fatto appartiene ai seguaci del principe di questo mondo, a coloro di cui Gesù dice che “bestemmiano contro lo Spirito Santo”. 

Cristo ci aiuta a vedere le cose con occhio diverso: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” Non contano tanto i legami di sangue, questi sono palesemente insufficienti a capire e a farci entrare nel regno di Dio, a farci percepire e gustare la Novità del Vangelo, 

Eppure, fin dalla chiamata di Abramo Dio ci invita a svincolarci dai legami di sangue e a cominciare a vivere secondo la VOCE di Dio in noi, che chiama ad uscire. 

Con Gesù ancora ciò accade ancora di più, come è espresso nelle sue parole: “mia madre e miei fratelli sono quelli che ASCOLTANO la Parola di Dio e la mettono in pratica”. 

In questo nuovo contesto nascono e si nutrono i veri e duraturi legami dei credenti; legami veri e più profondi che ci liberano piano piano dalla dipendenza del sangue

L’unione fra le persone e la realizzazione dell’uomo nuovo in noi avvengono nella fede e nell’amore di Dio. Solo allora, il male e il principe di questo mondo nulla potranno su chi quanti sono guidato dallo Spirito: “il principe di questo mondo non ha alcun potere su di me” e nemmeno l’avrà su di noi (cfr. Gv 14,30-31). Amen