Parla, o Signore…

Dio chiama sempre, chiama tutti

  • La Bibbia si potrebbe definire la storia di Dio che non si stanca di chiamare….
    Chiama Adamo, Noè, Abramo, Mosè, i profeti, e per mezzo loro il popolo che si è scelto, Israele. 
  • Viene Gesù e chiamerà singoli e folle, poveri, per i quali è venuto a “portare un lieto messaggio” (Lc 4,18), e quanti camminano curvi sotto il peso di fatiche e sofferenza:
    “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò” (Mt 11,28). 
  • La risposta di chi è chiamato va dall’atto di fede e conversione sincera al rifiuto e all’indifferenza. Pur tuttavia, Dio continuerà a chiamare, soprattutto con la sua parola anche ora qui proclamata e quella di tutta la chiesa che la proclama in ogni dove.

 

Dio non chiama tutti allo stesso modo

Samuele è un ragazzo che dorme “nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca del Signore”: Dio lo chiama tre volte, senza essere riconosciuto. La quarta volta si rivela a lui affidandogli un grande messaggio. Ai due discepoli di Giovanni Battista, che lo seguono, uno è colui che scrive l’altro è Andrea, Gesù rivolge l’invito: “Venite e vedrete”. Andrea chiama Pietro suo fratello e tutti gli altri apostoli erano comunque adulti

Dio chiama tutti alla fede in Cristo e ad abbracciare il suo Vangelo. Come li chiama?  A Samuele parla direttamente, ma anche per mezzo di Eli suo educatore.

I due primi discepoli sono chiamati a seguire Gesù da Battista che “fissando lo sguardo su Gesù che passava, di Lui disse: “Ecco l’Agnello di Dio!” inducendoli così a seguire e a cercare Gesù… Simone, cioè Simon Pietro, è chiamato dal fratello Andrea.  In seguito, il senso della chiamata si farà più chiaro: “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini” (Mc 1,17); “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15); “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,20).

 

E oggi?

Anche oggi Dio continua e non si stanca di chiamare. Perché anche oggi c’è bisogno di chi predichi il Vangelo, di chi battezzi, di chi rimetta i peccati, di chi raduni il popolo di Dio disperso e distratto da tanti falsi maestri.

Dio chiama ragazzi, giovani, adulti.  Chiama studenti, operai, chi è cresciuto in una fede praticata senza problemi e chi è passato attraverso crisi burrascose. Chiama facendo sentire la sua voce nel segreto della coscienza o attraverso la parola d’un sacerdote, attraverso la testimonianza di vita di qualcuno che ti fa dire: “Vorrei essere anch’io come quello…”.

  • L’importante è dire di sì
  • accettare di seguire Gesù prontamente,
  • di stare con lui nella fede, nell’amore, nella preghiera.
  • che la comunità senta il problema delle vocazioni. 
  • Che la famiglia favorisca l’ascolto e il riconoscimento di questa voce, imparando a vedere un’eventuale chiamata d’un proprio figlio a consacrarsi a Dio, come un dono e non come una disgrazia 
  • infine è importante che la parrocchia, il gruppo che si frequenta ci aprano e ci educhino a rispondere alla chiamata di Dio, pregando e dicendo come Samuele: “Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta”!