Dio parla e non tace

Dio parla agli uomini. 

  • Si rivela nel linguaggio muto ed eloquente della natura
  • Parla attraverso i profeti, suoi mediatori e porta-parola: parla loro in sogni e visioni (Nm 16,6); si rivela nelle ispirazioni personali (2 Re 3,15);
  • Ma Dio soprattutto parla con i suoi interventi storici di salvezza e di misericordia, di richiamo e di castigo, nei confronti del popolo scelto e di tutta l’Umanità.
  • In ultimo, il fatto sconvolgente della venuta fra noi della stessa Parola di Dio, che, nella persona del Verbo, venne ad abitare in mezzo a noi, facendosi carne. 

Le letture di oggi ci invitano ad approfondire la parola, per capire meglio cosa essa è e che essa cosa fa, attraverso due bellissime immagini presenti in Isaia e Matteo, presenti, rispettivamente, in Isaia e nel brano di Matteo.  

Dice Isaia: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo”, cioè non sono opera d’uomo così la parola di Dio «affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli apostoli, viene trasmessa integralmente dalla sacra tradizione ai loro successori, affinché questi, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano» (Dei Verbum, 9). 

Nelle espressioni di Isaia l’efficacia della parola di Dio è proclamata senza accennare ad alcuna condizione. Ma se è certo che la parola di Dio non ritorna a lui senza effetti, senza aver operato ciò che Dio desidera e compiuto ciò per cui l’ha mandata, è altrettanto certo che, perché questo avvenga, l’uomo, a cui è destinata, la deve accogliere con una risposta libera, piena di buona volontà.

Anche nella parabola di Gesù è chiara l’affermazione che questa parola è feconda e produce l’effetto desiderato, ma non automaticamente o meccanicisticamente, come il sole che sorgerà anche se tu dormi.  Troviamo qui descritte le disposizioni richieste a chi ascolta la parola

  • attenzione e fede, 
  • fortezza nelle tribolazioni e persecuzioni, 
  • distacco dalle preoccupazioni della vita e dall’attrattiva ingannevole delle ricchezze. 

Cosa sono le spine se non le preoccupazioni mondane che quando crescono nel cuore dell’uomo vi soffocano il comandamento del Salvatore?

Cos’è l’inganno delle ricchezze se non che la ricchezza produce affanni ed ansie che ci impediscono di veder chiaro, e, con i piaceri che offre, indeboliscono la volontà. 

Qualcuno può dire: le ricchezze danno un gran piacere altro che spine? 

Eppure sono come spine; infatti, i beni di questo mondo, con le preoccupazioni che procurano, lacerano lo spirito e, quando inducono al male e alla disonestà infliggono, in certo modo, una ferita che sanguina. 

 

Cosa sarebbe dell’uomo senza la parola di Dio?

In questo cammino terreno, come nel momento del parto e delle doglie che lo precedono, solo la parola di Dio gli infonde speranza e forza per camminare sulla via che gli ha aperto, mostrando a tutti noi la luce della verità.